con
Salvatore D’Onofrio
e
gli attori di Airots Lab
Allestimento e costumi
Airots
Musiche
Marco Tartaglia
Testo e regia
Giuliana Pisano
“Rispetto e Curiosità”
Lo scopo di tutto ciò nasce da un’esigenza. Dialogare con Shakespeare come con una vecchia e lontana conoscenza che però non smette mai di stupirci.
Quindi con rispetto e soprattutto con curiosità.
Gli allievi di solito si fanno intimidire da un nome così importante: Shakespeare. E tendono così ad allontanarsi, a volte addirittura ad ignorarlo. Io invece mi sono sempre molto divertita con Shakespeare, molto meno a vederlo rappresentare. Però quando mi sono imbattuta per la prima volta in Enrico V, film scritto e diretto Kenneth Branagh nel 1989, ho provato una grande gioia.
Hamlet in estate è l’ultimo di una trilogia di studi dedicati a Shakespeare.
E’ dal 2010 infatti che mi dedico allo studio approfondito su Shakespeare con un gruppo di allievi, ormai giovani attori, che continuano quest’avventura con me. Durante i primi sei mesi di corso si studia e si approfondisce un testo da me scelto. Nell’ultima fase di studio si riscrive e si prova a mettere in scena ciò che si è assimilato.
Nel 2010 ho cominciato a ‘giocare’ con Giulietta e Romeo e dopo tanto lavoro siamo andati in scena con “I nipoti di zio Willy”. Una sorta di Intervista impossibile a Giulietta, a Romeo, a Mercuzio, a Tebaldo e infine a Frate Lorenzo.
Nel 2011 invece abbiamo studiato Riccardo III e in scena siamo andati con il Nostro Riccardo III interpretato dai personaggi del gruppo TNT e Alan Ford. In quell’occasione infatti ho usato i personaggi di un famoso fumetto per realizzare la messa in scena.
2012. E siamo arrivati ad oggi. Approfondito Amleto ci ritroviamo ad andare in scena con Hamlet in estate. E’ una riscrittura della sceneggiatura di Kenneth Branagh dal titolo “ Nel bel mezzo di un gelido inverno” del 1995. Un film girato in bianco e nero e tutto concentrato sulla divertentissima trama e sulla bravura degli attori.
L’estate scorsa ho avuto modo rivederlo e l’ho trovato attualissimo … intanto, ahimè, sono passati tredici anni.
La trama racconta di un attore disoccupato che per superare un momento di crisi decide di mettere su l’Amleto di Shakespeare. Dopo l’ audizione, formata la compagnia si cominciano le prove in una chiesa sconsacrata di un piccolo villaggio inglese. Le prove saranno minacciate da molti guai. Inoltre le tragedie personali degli attori verranno fuori con tutta la loro forza. Il testo di Shakespeare suscita negli attori inaspettati movimenti emotivi che prendono il sopravvento su di essi.
E’ utile rappresentare la storia del ‘corrucciato principe’ ad un pubblico moderno e indifferente? Forse sì. In fondo la depressione è un malessere di tutte le epoche. La depressione non è una cosa moderna.
Nel mio adattamento la trama è rimasta fedele, ma ho dovuto intervenire su alcuni personaggi trasformandone qualcuno e aggiungendone altri. In più sono dovuta intervenire sulla sequenza delle scene, perché il linguaggio teatrale non ti consente la stessa libertà di movimento, sia fisico sia temporale, che ti dà il cinema.
Giuliana Pisano
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