MEDEA in voce

MEDEA in voce

MEDEA in voce

Evento conclusivo AirotsLab

con
gli allievi di AirotsLab

costumi
Alessandra Gaudioso

Allestimento scenico
Salvatore D’Onofrio

Drammaturgia e Regia
Giuliana Pisano

Note di regia

Perché ho scelto Medea?

Perché Medea dice NO!!!

Perché sono allergica alle ingiustizie, ai soprusi e alle menzogne.

E io curo la mia allergia con la parola NO.

Ero stanca di far finta di non sapere perché la società, la famiglia, gli amici, i colleghi – non lo impongono – ma te lo consigliano … vivamente … per il tuo bene. Forse hanno pure ragione, ma io come faccio con la mia allergia? Se non prendo la medicina rischio di morire … soffocata.

E così, da diversi anni, ho fatto una gran bella scorta del mio farmaco salva vita.

Si chiama NO.

Se avete il mio stesso limite o allergia, ascoltatemi e prendete ogni giorno la sana abitudine di dire NO.

E’  molto costosa.

Non ha controindicazioni letali, però si corre il rischio di essere considerati … PAZZI.

Ed è proprio ai pazzi ospitati in una fantomatica casa di cura – dove i degenti vengono chiamati “ospiti” – mi sono ispirata : “Naturali , dici?… sono pazzi!…” In scena incontreremo proprio loro, i  pazzi.  Questi quando non sono impegnati ad uccidere  le proprie vittime , interpretate da malcapitati bambolotti,trascorrono il loro tempo libero  a recitare – tutti i giorni – lo stesso copione. Medea.  Questa è la cura ideata dalla dottoressa  Rita,  aiutata dal  restio infermiere Pasquale . Anche loro reciteranno questa tragedia insieme ai pazzi e quando la tragedia si conclude, tutti ritorneranno alle proprie attività: Rita e Pasquale controlleranno gli ospiti; e gli ospiti faranno i pazzi e saranno  più stanchi, più soddisfatti  e  di sicuro meno … guariti.

‘Medea in voce’  è la conclusione dello studio che noi di Airots  abbiamo affrontato sul mito di Medea. E come Medea, dopo una lunga traversata è  approdata  nel mondo di  Corinto, così noi siamo approdati  nel mondo di Christa Wolf.

La nostra nave è fatta di un materiale duro e resistente: ascolto e consapevolezza.

Il primo è indispensabile per stare in scena con gli altri attori/personaggi; il secondo è fondamentale per intraprendere il viaggio in noi stessi, quello che ti fa scoprire i propri limiti. Soltanto la consapevolezza dei propri limiti te li farà superare.

Giuliana Pisano

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