L’Orso

“L’Orso” – Variazione in due tempi

“L’Orso” – Variazione in due tempi

da
Anton P. Chechov

con
Bianca Maria D’Amato
Salvatore D’Onofrio
Barbara Mercurio

e con la partecipazione in voce di
Renato Carpentieri

Allestimento scenico
Maria Izzo

Costumi
Alessandra Gaudioso

Disegno luci
Marco Tartaglia

Testo e regia
Giuliana Pisano


Note di regia

L’Orso un atto unico di Anton P. Cechov  o  per meglio dire uno scherzo…

La vita di provincia, gretta, superficiale, trova in lui un pittore abile, sicuro. La dose di ridicolo che getta nei suoi personaggi è anche maggiore, non può sottrarsi dal riprodurre con imparzialità, con verità, con sincerità gli uomini; uomini più meschini della loro vita e, forse, i soli autori del proprio destino.

Noi siamo partiti da questo punto e ci è sembrato naturale – e divertente – continuare questo scherzo.

Abbiamo provato a ribaltare la situazione.

A specchio: da vedova/creditore a vedovo/creditrice.

Era chiaro che poteva funzionare solo se si fossero trasferiti i personaggi in un tempo moderno o comunque più vicino al nostro… e ci siamo resi conto che poteva – nostro malgrado – funzionare.

La dose di ridicolo che Cechov getta nei suoi personaggi …ha colpito anche noi!

Giuliana Pisano

 

…il pubblico vuole che ci siano l’eroe, l’eroina, grandi effetti scenici. Ma nella vita ben raramente ci si spara, ci si impicca, si fanno dichiarazioni d’amore. E ben raramente si dicono cose intelligenti.

Per lo più si mangia, si beve, si dicono sciocchezze. Ecco cosa bisogna far vedere in scena. Bisogna scrivere un lavoro in cui i personaggi entrano, escono, pranzano, parlano del tempo…non perché questo sia necessario all’autore, ma perché così avviene nella vita reale.

Anton Pavlovic Cechov

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